Fondo perduto, la proposta di Turismo per l’Italia – Guida Viaggi – 05/01/2021
Serve guardare al futuro e visto che il lavoro non riprenderà presumibilmente fino all’estate, occorreranno presto altri fondi
“Abbiamo già sollevato il problema a fine settembre e ora ci torniamo su perché è importante ristabilire un margine di equità nella distribuzione del Fondo perduto alla categoria agenziale”. A parlare è Stefano Crugnola, presidente di Turismo per l’Italia, che più volte ha dibattuto sulla disparità di trattamento tra chi lavora molto con l’organizzazione e quelle realtà che vivono di intermediazione.
Gv: Cosa andrebbe fatto secondo lei?
“In merito al fondo perduto distribuito o in distribuzione (ai sensi del Decreto 176 del 9/12/2020) la cosa che andrebbe fatta, senza indugio, è certamente quella di operare dei controlli, non solo del Durc ma anche della Rc, del Fondo di Garanzia e soprattutto degli importi richiesti, che sono facilmente verificabili, trattandosi di fatture elettroniche. Questo eviterebbe, forse, delle azioni formali che da alcune parti si sentono minacciare, con effetti imprevedibili e soprattutto contenziosi possibili e numerosi”.
Gv: Cosa sta accadendo?
“Purtroppo, come ormai sanno tutti, agenzie e governo, questo sistema di richiesta, basandosi solo sulle fatture attive, non includendo quelle di costo delle pratiche di organizzazione, ha portato ad una determinazione degli importi ampiamente insufficienti ad affrontare il 2021 per moltissime agenzie, mentre altre adv hanno ricevuto (o riceveranno) importi anche di gran lunga superiori a quello che sarebbe stato il loro guadagno in un anno di lavoro normale. La procedura ha pertanto provocato una grave distorsione di mercato, con una grave mancanza di equità. Se fosse stata presa in considerazione la differenza tra ricavi e costi, si sarebbe evitata la situazione attuale, iniqua, appunto”.
Gv: Quali i rischi a cui il settore potrebbe andare incontro?
“Molte realtà penalizzate da questo metodo di calcolo temono che alcune agenzie, forti dei fondi molto sostanziosi ricevuti, possano intraprendere azioni commerciali, potenzialmente scorrette, se non altro perché fatte con fondi pubblici, che si potrebbero configurare come concorrenza sleale nei loro confronti. La premessa è che questo fondo perduto avrebbe dovuto rimborsare parte del mancato guadagno del 2020, non il mancato volume di vendita, cioè il valore delle fatture di vendita in organizzazione”.
Gv: Quali azioni suggerite?
“La necessità è quella di cercare di rendere più equa possibile la distribuzione dei fondi a tutte le agenzie. Serve guardare al futuro e certamente, visto che il lavoro non riprenderà presumibilmente fino all’estate, serviranno prestissimo altri fondi per le agenzie che nel primo fondo perduto hanno ottenuto un importo insufficiente o comunque non congruo, ricomprendendo anche quelle che non hanno partecipato, per vari motivi tecnici. Una possibile soluzione sarebbe un meccanismo che si basi su dati certi e disponibili per l’Agenzia delle Entrate. Il provvedimento in oggetto dovrebbe essere nuovo e pertanto non dovrebbe seguire le vecchie logiche e regole del fondo in distribuzione, tra le quali una percentuale (tra l’altro molto ridotta: solo il 20%) della perdita di fatturato 2020 vs 2019. Altrimenti, ovviamente, il futuro provvedimento rischierebbe di essere in molti casi praticamente inefficace e inutile”.
Gv: A che tipo di calcolo fa riferimento?
“Basterebbe considerare l’imponibile della dichiarazione Iva 2019, precisamente il dato presente al Quadro VE50 Volume d’Affari, al quale deve essere sottratto il dato del Quadro VF23 Totale Acquisti e Importazioni; da questo andrebbe tolto l’imponibile della dichiarazione Iva 2020 e il contributo a fondo perduto. In tal modo chi nel primo fondo perduto ha ottenuto un importo molto basso, potrà ottenere fino alla differenza che andrebbe a richiedere. Chi invece nella prima distribuzione ha ottenuto un importo superiore, resterà escluso da questo ulteriore provvedimento”.
Gv: Avete anche pensato, nel caso, alla procedura da seguire?
“Sì, potrebbe essere attuata in due fasi: nella prima, dopo la liquidazione Iva 2020, l’agenzia potrebbe inoltrare la richiesta dell’importo residuo. In secondo luogo, una volta definito il valore massimo del fondo necessario, servirebbe trovare il maggior fondo possibile (ad esempio col residuo non erogato del primo fondo perduto + parte del residuo del Tax Credit Vacanze che ormai dovrebbe essere definito, e/o altri fondi, non necessariamente da creare ex novo). Qualora non si trovasse tutto il fondo necessario si potrebbe procedere a riproporzionare le erogazioni in base al fondo che sarà disponibile”.